Dunque… qualche articolo e notizia in più per approfondire la conoscenza di questo “pacchetto sicurezza”.
1. Innanzitutto il comunicato del Ministero degli Interni, che riassume le decisioni del Consiglio dei Ministri
2. Il testo vero e proprio del decreto e del disegno di legge
3. Alcuni commenti:
a) l’articolo di Massimo Giannini di Repubblica: “…soddisfano un bisogno psicologico, più che un’esigenza politica. Rispondono, appunto, all’angoscia che attanaglia il Paese. Reale o percepita, endogena o indotta, questa forma subdola di “angst” italiana, di incertezza e di timore di essere circondati da nemici, di non avere spazio né risorse sufficienti per vivere…”
b) l’articolo Rottura con il passato di Massimo Franco, sul Corriere: “…Berlusconi ed i suoi alleati indovinano una voglia di Stato che per ora si affida a soluzioni drastiche, e non ammette neppure l’apparenza di cedimenti. L’inizio, dunque, non poteva essere diverso. Una durezza non confortata dal successo, tuttavia, colpirebbe la credibilità delle istituzioni quasi quanto l’assenza di governo…”
c) la dichiarazione di Loris De Filippi, responsabile dei progetti di Medici Senza Frontiere Italia
c) il commento dei responsabili del Progetto Melting Pot Europa, sito che tratta le questioni relative ai dispositivi normativi in materia di immigrazione
4. In un interessante sondaggio delle prime ore che purtroppo non riesco a recuperare, Repubblica ha mostrato quanto fosse alto il consenso (almeno tra gli intervistati) per alcuni dei punti salienti del “pacchetto”:
– essere clandestini è un’aggravante per coloro che delinquono (76%)
– più poteri ai sindaci che potranno adottare ordinanze urgenti per motivi di sicurezza (68%)
– confisca della casa affittata in nero ai clandestini (58%)
– due anni di residenza stabile in Italia (oltre il matrimonio) per avere la cittadinanza italiana (79%)
– introduzione del reato d’immigrazione clandestina (58%)
– introduzione del test del DNA per i ricongiungimenti (56%)
– fino a 5 anni di carcere per chi provoca disordini nelle discariche (53%)
5. Potrebbe essere utile secondo me anche consultare i patti per la sicurezza istituiti dal precedente governo, i quali segnano la collaborazione tra Stato ed enti locali (li trovate qui, nello specifico per Napoli, Roma, Milano e molte altre importanti città e amministrazioni)
Perché dovreste leggere tutta ‘sta roba? Perché in tema di sicurezza, almeno da quello che mi è parso di capire fin’ora, una cosa sono le percezioni individuali e collettive, una cosa sono i dati oggettivi sulla criminalità e un’altra cosa ancora sono le decisioni effettive. Forse ho appena scritto una banalità, ma i testi dei decreti e dei disegni di legge (vedi il punto 2) ce li andiamo mai a leggere?